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ATTIVITA' > Settimane cuturali del Mela

LE SETTIMANE CULTURALI DEL "MELA"
(THE “MELA”’S  CULTURAL  WEEKS)

Dove si svolgono?


Nell’entroterra di Milazzo, non lontano dal sito dell’antichissimo Tempio (ora scomparso) dedicato a Diana Facellina, sorge nel territorio del Mela (cantato da vari Autori classici, da Teofrasto ad Ovidio), non lontano dai paesi di Pace del Mela, S. Filippo del Mela, S. Lucia del Mela ed immerso nelle tipiche culture siciliane dell’olivo e degli agrumi, un antico Casale settecentesco, costruito per il soggiorno stagionale dei vecchi possidenti, volto al controllo dell’attività dei contadini durante la lavorazione del vino e la spremitura dell’olio.

Il grande locale già dedicato a questi lavori (il cosiddetto trappitu), dentro cui incombe un balconcino “feudale” da cui i “padroni” controllavano le varie operazioni agricole, è ancora esistente ed in buone condizioni (a differenza di vari locali analoghi della zona, distrutti per ragioni di speculazione edilizia).

A questo locale afferiscono anche altri ambienti già dedicati alla maturazione del vino.

L’attuale proprietario (Claudio Saporetti) ha trasformato il locale in luogo di testimonianza della vecchia civiltà contadina, raccogliendo all’esterno le mole dell’olio, e nel suo interno, insieme alle botti, molti altri contenitori (damigiane e giare) ed attrezzi, tra cui spiccano vari aratri di legno, arcolai ed una collezione di oltre una quarantina di gioghi differenti. Ancora in situ è l’antico torchio ottocentesco.


Il complesso sorge sulle fondamenta di una antica casa romana, di cui restano tracce in sezioni di colonne, grandi mattoni e soprattutto una cisterna di tipologia pressoché unica, essendocene solo un’altra simile, pare, nella Penisola Anatolica.

Ancorché oramai inutilizzato, alla villa afferisce anche un pozzo che, noto un tempo per le sue acque curative, costituisce forse la ragione storica dell’esistenza della villa romana.




Studi del proprietario, archeologo e storico, pubblicati in vari articoli e libri, hanno stabilito che nella zona in cui sorgeva la villa romana, e dunque molto probabilmente in corrispondenza della villa stessa, Sesto Pompeo (figlio di Pompeo Magno) pose il suo accampamento durante le sfortunate operazioni militari che lo videro perdente di fronte ad Ottaviano ed Agrippa  (36  a.C.).


Per questa ragione il complesso, genericamente chiamato “Don Gaspano” dal vecchio nome della contrada, è stato specificatamente denominato “L’accampamento di Pompeo”.




Nel trappitu si sono svolte alcune manifestazioni culturali:

  • Manifestazione folkloristica di canti e balli siciliani, in costume tradizionale;


  • Convegno dedicato agli scavi iraqeni di Tell Yelkhi (periodo paleobabilonese), da cui hanno preso il via i tre “Incontri interdisciplinari” di Camaldoli (Centro Scavi di Torino, Università di Pisa);

  • L’incontro, organizzato dalla “Società per la Protezione dei Beni Culturali”, Sezione Italiana, dedicato ai danni bellici subiti dalla città di Milazzo ed ai danni ambientali attuali.


Nel sito sono stati inoltre composti, nella pace e nella serenità che offre, libri di cultura e numerose tesi di Laurea e di Dottorato di Ricerca, specialmente di studenti delle Università di Pisa e Viterbo.



 
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